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Mutuo a tasso variabile: cos’è e come funziona

Pubblicato da VIVERE Real Estate Blog sopra Maggio 12, 2025
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Il mutuo a tasso variabile prevede una rata che può variare nel tempo in base all’andamento di mercato.

Questa tipologia di mutuo può essere una scelta interessante per chi vuole iniziare con rate più leggere.

Il suo punto di forza? Le rate possono diminuire nel tempo, seguendo l’andamento del mercato. Se i tassi scendono si risparmia sugli interessi. Ma attenzione: se i tassi salgono, anche le rate aumentano.

Cos’è il mutuo a tasso variabile

È una tipologia di mutuo in cui il tasso di interesse cambia nel tempo, in base agli andamenti del mercato. Questo significa che la rata può aumentare o diminuire, a seconda delle variazioni dell’indice di riferimento.

Quali sono i vantaggi

Scegliere un mutuo a tasso variabile consente di approfittare di due vantaggi fondamentali:

  • I tassi di partenza sono più bassi: in genere, i tassi variabili proposti dalle banche sono più bassi rispetto ai tassi fissi. Di conseguenza, si parte con una rata più leggera.
  • C’è la possibilità di risparmiare se i tassi scendono: se il tasso variabile scende, anche la rata diventa più bassa.

A cosa fare attenzione

Tuttavia, ci sono anche degli aspetti da considerare prima di scegliere un mutuo a tasso variabile:

  • Le rate del mutuo possono aumentare: se i tassi salgono, ci si troverà a pagare di più ogni mese.
  • Meno certezza sulla spesa mensile: la rata non è fissa e può cambiare nel tempo, il che rende più difficile pianificare con certezza le spese.
  • Si potrebbero avere difficoltà se i tassi crescono troppo: se i tassi salgono molto, la rata potrebbe diventare più alta e difficile da pagare.

Anche se il tasso variabile inizialmente può essere più conveniente del tasso fisso, nel tempo potrebbe aumentare. Per questo motivo, con il tasso variabile si deve essere pronti a sostenere rialzi delle rate senza troppi problemi.

Come si calcola

Alla richiesta di un mutuo a tasso variabile, la banca applica un tasso d’interesse (il TAN) variabile che può cambiare nel tempo in base all’andamento del mercato.

Il TAN viene calcolato a partire dall’Euribor (Euro Interbank Offered Rate), un indice di riferimento che viene comunicato giornalmente dall’EMMI (European Money Markets Institute).

Esistono diversi tipi di Euribor, ciascuno calcolato su una diversa durata:

  • Euribor a 1 settimana
  • Euribor a 1 mese
  • Euribor a 3 mesi (il più usato in Italia per i mutui)
  • Euribor a 6 mesi
  • Euribor a 12 mesi

All’Euribor scelto (che può variare), la banca aggiunge uno spread fisso. Il tasso finale sul mutuo sarà quindi composto da Euribor + spread:

TAN tasso variabile: Euribor + Spread

Una volta ottenuto il mutuo, il tasso può variare rispetto a quello iniziale. A seconda del periodo concordato con la banca, il tasso viene aggiornato in base all’Euribor di quel periodo.

Ad esempio, se si è scelto l’Euribor a 3 mesi, la banca controlla ogni 90 giorni il valore aggiornato dell’Euribor e ricalcola la rata:

  • Se in quel momento l’Euribor è aumentato rispetto a 3 mesi prima, anche la rata sarà più alta
  • Se invece è sceso, si pagherà di meno

In che modo viene applicato alle rate del mutuo?

Quando l’Euribor sale, aumentano anche gli interessi, quindi la rata diventa più alta. Se l’Euribor scende, si pagano meno interessi e la rata diminuisce.

Vediamo un esempio pratico puramente indicativo. Prendiamo in considerazione un mutuo da 150.000 euro, con tasso variabile al 2,50% (Euribor 3 mesi) e durata 30 anni.

La rata mensile inizialmente sarà di 577,89 euro, tuttavia, potrà variare a seconda dei cambiamenti dell’Euribor:

Mese Tasso variabile Rata mensile
1° mese 2,50% € 577,89
3° mese 2,40% € 570,15
6° mese 2,30% € 563,77
9° mese 2,45% € 568,36
12° mese 2,55% € 577,11

Nei primi 6 mesi, con la discesa dell’Euribor, anche la rata mensile si abbassa, raggiungendo il valore più basso al 6° mese.

Successivamente, al 9° mese, l’Euribor risale al 2,45%, causando un aumento della rata, che cresce ulteriormente al 12° mese quando l’Euribor raggiunge il 2,55%.

Le rate del mutuo a tasso variabile dipendono direttamente dalle variazioni dell’Euribor.

Tasso variabile o fisso? Quale scegliere nel 2025

Di solito, il tasso variabile che viene proposto dalle banche è più basso del tasso fisso.

Tuttavia, in questo periodo storico le banche stanno proponendo dei tassi fissi più bassi rispetto a quelli variabili (l’ultima volta è accaduto nel 2008).

Quindi, quale tasso scegliere per il mutuo?

  • Per un risparmio fin da subito, un mutuo tasso fisso oggi potrebbe essere la scelta più conveniente. Inoltre, si avrà sempre la certezza che la rata non aumenterà per tutta la durata.
  • Se invece si è disposti a seguire l’andamento dei tassi e puntare a un risparmio futuro grazie a dei potenziali ribassi, il mutuo a tasso variabile è la scelta da prendere in considerazione.

Le alternative da prendere in considerazione

Nel caso in cui si sia intenzionati a scegliere un tasso variabile, ma c’è il timore di eventuali rialzi, esistono anche delle alternative che uniscono alla flessibilità del tasso variabile una maggiore protezione dagli aumenti:

  • Tasso variabile con CAP: è un mutuo variabile con un tetto massimo oltre il quale il tasso non può salire. Ciò significa che si è  protetti da aumenti eccessivi. Tuttavia, di solito il tasso iniziale è più alto rispetto al variabile classico e può esserci un limite minimo sotto cui non può scendere.
  • Tasso variabile a rata costante: con questa tipologia di tasso variabile a variare non è la rata del mutuo ma la durata. Di conseguenza, se il tasso aumenta, si pagheranno più rate. Se il tasso diminuisce, il mutuo durerà di meno.
  • Tasso misto: permette di cambiare tipo di tasso (da variabile a fisso o viceversa) a scadenze definite, come ogni 1, 2, 5 o 10 anni. In questo modo è possibile adattare il tasso del tuo mutuo all’andamento del mercato.
  • Tasso bilanciato: la rata è composta da una parte a tasso fisso e una a tasso variabile (ad esempio 50% fisso e 50% variabile). In questo modosi evita che la rata possa aumentare troppo in caso di innalzamento del tasso grazie alla parte a tasso fisso. Tuttavia, in caso di discesa dell’Euribor, il risparmio sarà minore.

Si tratta di soluzioni che consentono di approfittare dei vantaggi del tasso variabile ma con una maggiore sicurezza in caso di aumenti dell’Euribor.

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